Poesie, canzoni, liriche nei libri di Tolkien

I libri di Tolkien hanno una trama stupenda, ma non è solo questo che rende affascinante il suo mondo, è stata infatti creato tutto un corollario al racconto in se, la storia dagli albori alla terza era, la geografica completa di mappe, tutta una lingua comprensiva di alfabeto fonetico per elfi e nani, le poesie e canzoni.

Alcune di queste mi sono piaciute particolarmente e le riporto di seguito:

Prefazione del "Il signore degli Anelli"

Tre anelli ai re degli elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai principi dei nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli uomini mortali che la triste morte attende,
Uno per l’oscuro sire chiuso nella reggia tetra,
Nella terra di Mordor, dove l’ombra nera scende
Un anello per domarli, un anello per trovarli
Un anello per ghermirli e nel buio incatenarli.
Nella terra di Mordor, dove l’ombra cupa scende.

Brano del I libro de il signore degli anelli "La compagnia dell'Anello"
(Bilbo: una festa a lungo attesa)

La via prosegue senza fine
Lungi dall’uscio dal quale parte.
Ora la via è fuggita avanti,
Devo inseguirla ad ogni costo
Rincorrendola con piedi alati
Sin all’incrocio con una più larga
Dove si uniscono piste e sentieri.
E poi dove andrò? Nessuno lo sa.

Brano del libro "Lo hobbit" (Bilbo: l'ultima tappa)

Sempre, sempre le strade vanno avanti
su rocce e sotto piante, a costeggiare
antri che di ogni  luce son mancanti,
lungo ruscelli che non vanno al mare,

Sopra la neve che d’inverno cade,
in mezzo ai fiori felici dell’estate,
sopra la pietra e i prati di rugiade,
sotto montagne di luna inondate.

Sempre, sempre le strade vanno avanti
sotto le nubi e la volta stellata,
ma i piedi incerti, nel cammino erranti,
volgono infine alla dimora amata.

Gli occhi han visto spade e fiamme ardenti
ed in sale di pietra orrori ignoti,
guardano infine i pascoli ridenti
e gli alberi ed i colli tanto noti!

Brano del I libro de il signore degli anelli "La compagnia dell'anello"
(Aragorn: Grampasso)

Non tutto quel ch’è oro brilla,
Nè gli erranti son perduti,
Il vecchio ch’è forte non s’aggrinza,
Le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L’ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E Re quei ch’è senza corona.

Brano preso da "Racconti ritrovati" (Tinfang Trillo)

Al fischio! Al frullo!
Come sul flauto gorgheggia!
E’ il sibilo di Tinfang Trillo

Da solo danzando,
sui massi balzando,
come un cerbiatto sa apparire
sul prato all’imbrunire,
E il suo nome è Tinfang Trillo!

La prima stella s’è ormai mostrata
con la sua lanterna sbocciata
in fiamma di tremulo azzurrino.

Non soffia per me,
non zufola per te,
per nessuno di voi fa concertino.
Sua soltanto è la musica intonata,
la melodia di Tinfang Trillo!