Ed eccomi qui ad accostare tra loro due cose che in verità non c’entrano nulla l’una con l’altra, non fosse per averle lette e viste a poca distanza tra loro. O forse l’unico vero motivo è il senso di immobilità e inevitabilità che mi hanno trasmesso. Non che non ci sia azione in queste due storie ma la sensazione di silenzio non riesco a scrollarmela di dosso.
Probabilmente a parlarne cosi non faccio onore ne al romanzo Seta di Baricco, ne al film La foresta dei pugnali volanti diretto da Zhang Yimou, anzi farò sicuramente torto a tutte e due le cose, eppure non riesco a vederle come due storie singole e divise. L’unica cosa che hanno veramente in comune è il fatto di parlare di quella cultura orientale antica di cui io non so nulla, di quella cultura che non ho mai considerato a differenza di altre, di quella cultura che mi ha decisamente affascinato in questo momento.
![Seta di Alessandro Baricco Seta di Alessandro Baricco](https://www.wren.it/wp-content/uploads/2011/04/seta-di-alessandro-baricco-193x300.jpg)
![La Foresta dei Pugnali Volanti La Foresta dei Pugnali Volanti](https://www.wren.it/wp-content/uploads/2011/04/La-Foresta-dei-Pugnali-Volanti-210x300.jpg)
Nonostante il libro Seta sia scritto in modo impalpabile come seta appunto, parli di Hervé Joncour, del Giappone e di un amore fatto di pochi attimi e di niente contro un viaggio lungo una vita e di piccoli intervalli a guardarsela passar davanti. Nonostante il film parli invece di una rivoluzione in Cina, in cui le arti marziali e la bravura quasi inverosimile con cui vengano praticate da Mei siano il sottofondo principale alla strana e tragica storia d’amore. Nonostante uno sia l’opposto dell’altro quanto ad azione, mi hanno fatto un effetto simile nel vederli e leggerli, entrambi tragici e passionali in un modo etereo e senza sostanza, solo per vedersi concludere perchè di fatto deve esserci una fine, ma che sarebbero potuti restare sospesi in eterno.
In effetti non c’è molto di cui parlare a parte questa idea di impalpabilità, di etereo, di surreale. Di per se il libro Seta non mi ha entusiasmato quanto Oceano mare di Baricco, e probabilmente se avessi letto questo per primo poi non avrei letto nient’altro di quest’autore. Bello si, ma mi ha lasciato a chiedermi se mi sia piaciuto veramente, e la cosa strana e che non riesco a rispondermi in un modo o nell’altro forse proprio per questo suo essere leggero e trasparente come seta. Ed anche il film, con il suo soffermarsi su questa elegantissima danza dei pugnali, con questa finta storia d’amore che poi è vera, e poi di nuovo finta e poi di nuovo vera. E con alcuni combattimenti cosi surreali da essere solo danza e poesia, fino al finale in cui la protagonista decide di morire in modo assurdo per salvare il suo amato dall’ex-amante, ed in questo modo lascia entrambi straziati dal dolore. E’ stato come guardare più un susseguirsi di danze e colori che seguire una vera e propria trama, lasciandoti poi sul finale a chiederti, ma cosa ho visto? Anche in questo caso non saprei dire se mi è piaciuto o meno, forse si, ma in pratica è talmente indefinibile da lasciarmi ancora adesso perplessa.
Ed ora che rileggo questo mio post, mi sembra di non aver scritto nulla, ma alla fine a parlare del nulla che cosa si può dire? Ogni cosa che dia un significato più concreto che etereo ne stravolgerebbe il senso.