Sogno di una notte di mezza estate

Sogno di una notte di mezza estate

13/02/2011 Cinema - Tv Libri 1

Che cosa magnifica, il sogno leggiadro di una notte di mezza estate da cui possono nascere solo cose buone, e in cui può accadere di tutto, soprattutto se ci si mettono in mezzo fate e folletti. E io amo le fate e i folletti dispettosi, anche se mi arrabbio con loro quando non trovo le cose nella mia borsa, so che dovrei dare la colpa a me stessa per il mio disordine, ma non posso fare a meno di credere che siano loro a farmi gli scherzi.

E’ proprio questa idea di sogno, che si sovrappone alla realtà, e rende tutto sfocato ed incerto, per cui mi piace la commedia di William Shakespeare. La commedia è incentrata su 3 coppie di amanti, le fate e i folletti, ed un’improbabile compagnia teatrale, inutile dire che la trovo fantastica, soprattutto il modo in cui si svolge la parte centrale, e che sembra accadere veramente in un sogno. Di come le coppie sperdute in questa foresta, si cercano, si trovano, si lasciano e perdono, di come i due uomini amano prima una e poi l’altra donna per colpa di Puck, il folletto che incanta l’uomo sbagliato e poi per sistemare tutto impiega la notte intera.

La cosa che mi colpisce di più in tutta questa storia, che ha si un lieto fine, è come sia possibile ridere, e non di un riso isterico o il tipico rido per non piangere. Se si va a guardare attentamente c’è tutto quello che di solito si potrebbe trovare in una tragedia, l’amore non corrisposto di Elena per Demetrio, l’amore contrastato dal padre di Ermia per Lisandro, la gelosia del re degli elfi Oberon e il suo scherzo meschino a Titania regina delle fate fatta innamorare di un uomo dalla testa d’asino, tutto questo sempre all’interno della stessa notte fatata. E’ vero che poi tutto si risolve nel migliore dei modi ma è comunque possibile ridere di tutto quel che accade, mentre accade, anche se in realtà quel che accade è tragico se guardato da un punto di vista meno giocoso.

Ed in tutte queste questioni di cuore, ecco la compagnia teatrale, fatta da artigiani che mai hanno recitato prima di quel momento, e che preparano la tragedia di Piramo e Tisbe da rappresentare a corte per la celebrazione delle nozze di Ippolita e Teseo. Tragedia che assomiglia come storia a quella di Romeo e Giulietta, ma anche in questo caso viene trasformata da Shakespeare in una commedia all’interno della commedia per il modo in cui viene rappresentata dagli attori. Soltanto alla fine gli attori riescono a rendere tragica la storia dei due amanti che si suicidano, dando a tutto un misto di ilarità e profondità.

sogno di una notte di mezza estate

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Questa commedia mi emoziona molto, adoro il film diretto da Michael Hoffman, anche se secondo me averne cambiato il contesto dalla storica Grecia all’Italia dell’ottocento priva alcuni passaggi di senso, soprattutto quelli riguardanti Ippolita, ma lascia per il resto intatto il gusto di tutta la commedia e dei suoi intrighi romantici. Il mio sogno sarebbe un giorno di tornare a vederla rappresentata in teatro, magari a Londra, ma vedremo quel che riuscirò a fare.

Atti:

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Atto 5 (279 download)

 

Una risposta.

  1. Flavia ha detto:

    Ho adorato leggere Shakespeare e “Sogno di una notte di mezza estate” è sicuramente una delle sue opere meglio riuscite.
    Grazie per il passaggio nel mio blog.

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